agosto 03, 2011

La triste strega è tornata.





" Questa sorta di partitura musicale tra corpi / fiumi emersi sotto il peso incontrollabile del quotidiano mentre una passione snocciola la sua bellezza nei ricami del cielo "

Vanna Carlucci, poeta.



Grouper è un pesce: solitario, territoriale e piuttosto schivo. Caratteristiche comportamentali che probabilmente hanno spinto la silfide Liz Harris nella scelta del nome di questa sibillina specie marina come moniker. La sua musica è un crepuscolare dream-pop cesellato da una chitarra vaporosa e riverberi di Wurlitzer miscelati in un atmosfera mitopoietica.

L’avventura della ragazza di Portland comincia nel duemilacinque con ben due album nel giro di un anno: il primo omonimo (quasi irreperibile) e il secondo Way their crept - ode ai Throbbing gristle scritta da Arvo part, sentenziò Liz - coacervo di voci e strati di droni che esplode sui titoli di coda: Where it goes, colonna sonora di Dirty ones, mistico cortometraggio che vede la produzione di Harmony Korine e la presenza sulla scena della giovane sorella Rachel. Una vera chicca.

Il terzo lavoro è Wide: pennellate di voce spettrale, afflato impalpabile lontano da una mera forma canzone. Tormenti di un fantasma.

Nel successivo In Cover the windows and walls la chitarra s’inspessisce creando strati poderosi nel dittico finale You never came e Follow in our dreams: tra crepitii di un vecchio grammofono risuonano partiture eteree.

Il duemilaotto è l’anno della svolta, è il tempo della consacrazione: Dragging a dead deer up a hill, il suo secondo disco per la Type records. Lungo la scia dell’oscuro dream pop degli inizi appare un’anima cantautoriale con chitarra acustica e voce che cedono alla forza di gravità: heavy water/ I’d ratherin be sleeping. Grouper solca il pianeta Terra.

Un anno più tardi il prezioso miracolo

contenuto nell’ep Vessel, Hold the way.

Il suo vertice artistico.

Lo scorso aprile, dopo un paio d’anni di silenzio, viene rilasciato per la Yellow Electric il nuovo doppio album A | A: alien observer and dream loss, come al solito sold out prima delle stampe. Alien observer è anche il titolo del primo singolo: tre minuti di grazia impreziositi da un video lesbomacabro. Ma il capolavoro dell’opera è Vapour trails: nove minuti scortati da grappoli di piano e riverberi di chitarra che ci proiettano in un viaggio interstellare; lentamente il piano si defila per far spazio alla voce dimessa e fioca di Liz che nel finale viene nuovamente sommersa. In chiusura torreggia Come softly: toccante sinestesia tra voce eterea e piano magico, fosca confessione venuta dal vento.

Vento alieno in cui vengono dissolte le tracce del secondo disco, Dream loss. Sette brani opachi, atoni, con chitarra roboante (I saw a ray), voce disperata (Soul eraser) e abbacinante su un tappeto di schitarrate dark (A lie). Il nastro si riavvolge, è il ritorno alla primitiva disillusione, alla perdita del sogno. Tra ombra e luce.

La triste strega è tornata. Ed è la sua ennesima ottima prova, oramai un culto nell’underground musicale americano - tra i suoi fan gli Animal Collective: un tour nel duemilanove e la partecipazione all’ultima edizione del Coachella - e influenza imprescindibile per l’anima tetra di Chelsea wolfe, l’angelica newyorkese Julianna Barwick, la poetessa neozelandese Alicia Merz (Birds of passage) e per tutto il filone chill-wave e ipnagogico che infesta il Nord America.


ascolta:

Follow in our dreams http://www.youtube.com/watch?v=BeHks76-eqI

Hold the way http://www.youtube.com/watch?v=yhiKqkmkvO4

Vapour trails http://www.youtube.com/watch?v=vUPTCDvpdE4

vedi:

Dirty ones, cortometraggio di Brent Stewart, prodotto da Harmoy Korine, colonna sonora di Grouper ( where it goes ) http://www.youtube.com/watch?v=_fi6WWdiTtk


P.S. vi consiglio vivamente il breve scritto sul nuovo disco di Grouper di Filippo Righetto su: http://www.monthlymusic.it/BeTa/2011/04/15/grouper-a-i-a/

1 commento:

  1. ...e noi ci lasciamo stregare volentieri.
    Mitica Grouper...e lo scritto di Doinel è di grande spessore che oramai non mi meraviglia più...!

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