
Come si diceva, l’onda d’urto arrivò anche qui da noi. Milano, Pordenone, Torino, Roma, Bologna e molte altre città. Un movimento policentrico che pur essendo frastagliato portò una violenta e affamata voglia di comunicazione. Cercavano spazio, i punx. Non solo nelle case sfitte ma tra le pieghe strettissime di una società che è sempre stata seduta su sé stessa. Durò poco in effetti. Via tutti, non è il momento. Non lo sarà mai più. Ma i semi gettati attecchirono. Per fortuna. “Questo è il mio sangue: analizzatelo! Forse scoprirete quali sono i miei veri bisogni.”
Quelle radici sono tutt’ora forti, rami ormai ben saldi nei ricordi. Protagonisti come Gomma, Atomo, Philopat, hanno ben presente quello che hanno vissuto. Per provare a capire un fenomeno come pochi in Italia, il Tubo ci offre due ottimi documenti: il primo è uno sguardo generale sulla situazione, il secondo invece (consigliatissimissimo) è stato girato ai tempi del primo centro punk autogestito. Buona Visione.
Bellissimo! Un periodo storico delicatissimo del quale solo negli ultimi anni hanno cominciato a pubblicare materiale interessante. Gruppi eccezionali che hanno pubblicato a malapena un singolo. Bellissimo il pezzo degli Andy Wharol Banana Technicolor, a metà tra Kraftwerk e Devo.
RispondiEliminajo squillo in anticipo di 12 anni su cobain
RispondiEliminaEsatto!!!
RispondiEliminaAtomo è un ottimo ristoratore
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