febbraio 04, 2011

INCUBUS - Beyond the Unknown (1990)








1. Certain Accuracy
2. The Deceived Ones
3. Curse of the Damned Cities
4. Beyond the Unknown
6. Massacre of the Unborn
7. On the Burial Ground
8. Mortify



Incubus, americani. Da non confondere con altre omonime band dell'underground, anche perchè qui non siamo di fronte a un gruppo underground. Questi ragazzacci esordiscono più che degnamente con Serpent Temptation nell'88, un album fortemente influenzato dal thrash più sporco e aggressivo di matrice Kreator, unito alla violenza del primo Death/Grindcore; ma è con questo Beyond the Unknown che la questione si fa più seria.

1990. Il Death Metal è in piena esplosione. Solo in quest'anno escono dischi del calibro di Human dei Death, Cause of Death degli Obituary, l'omonimo dei Deicide... solo per citarne alcuni. Non per niente ma... la scena era ''florida''. Battute a parte, come i loro illustri colleghi gli Incubus registrano il loro secondo lavoro proprio nei Morrisound Studios di Tampa. Ne esce un album assai più maturo del precedente. Se prima si notava ancora un certo distacco tra le parti più tipicamente thrash e le sfuriate in blast-beat adesso il tutto è amalgamato alla perfezione. Un netto miglioramento lo troviamo nelle parti vocali, uno degli aspetti più riusciti degli Incubus in cui il growl è sempre più che comprensibile, ma soprattutto molto personale.
Ma è nella parte strumentale che si sente l' effettivo talento di questa band: i riff, sempre derivanti dal classico thrash sono pesanti e velocissimi, ricordano certe cose di Pestilence e Sepultura, ovviamente pre anni '90, ma il bello è che non sono mai scontati, idem per gli assoli di cui ne troviamo grande quantità. La sezione ritmica è abbastanza devastante. Il batterista riesce sempre a sorreggere la mole dei riff con una certa disinvoltura, nonostante qualche piccola imprecisione, in verità, perdonatissima visto il contesto. In generale notiamo come il livello tecnico di tutti i componenti sia molto sopra la media. Alla fine ne esce un album sì pienamente Death Metal, ma con forti tinte thrash che rendono l'ascolto molto fruibile e divertente. Sarebbe superfluo citare qualche traccia in particolare visto che quest'album viaggia sempre su livelli abbastanza alti per impatto e freschezza compositiva. Compatto come un macigno, suonato e prodotto alla grande, ma con un tipo di attitudine diversa rispetto ai canoni del periodo, e forse è proprio lì il segreto di tutta questa personalità che trasuda da ogni nota. In definitiva un album sconosciuto ai più ma che meriterebbe ben altri riconoscimenti. L'ascolto è obbligatorio per ogni fan del Death old school, ascoltare per credere.

A differenza del suo predecessore Beyond the Unknown viene registrato completamente dai fratelli Howard, Francis e Moyses, rispettivamente chitarre-basso-voce e batteria. Il duo è ancora attivo sotto il nome di Opprobrium.

3 commenti:

  1. Grinèll,potevi almeno dirmi un grazie per la segnalazione,u bastard!
    Mi è piaciuta la battuta sulla scena florida...

    RispondiElimina
  2. e vabbeeene graziee.....poi quando ti vedo ti bacio!!! carina eh...hihihihi

    RispondiElimina
  3. ....ho aggiunto il link, sparatevi sto pezzo!! :D

    RispondiElimina