febbraio 22, 2011

Cinque dischi dell’anno che fu, duemiladieci.



Terzo disco:
Jefre cantu-ledesma. love is a stream. Type records. drone-gaze


Jefre - Cantu Ledesma è un nome caldo dell’ underground americano. Egli è fondatore della label Root Strata, che produce la mesmerica voce di Grouper, o gli ipnotici Tarentel, band di San Francisco, che miscela noise e psichedelica, di cui egli stesso ne è membro. Suona nei Drift, band dal post-rock jazzato, e ha collaborato, in occasione di quest’ ultimo lavoro, con Xela, nell’ellepì bonus disc, Love is a Dream.


Ascoltando Love is a stream, sua ultima fatica, dalla magica copertina pastello, ho coniato un nuovo termine: droneggiare. Vi starete chiedendo il significato di tale verbo, bene, eccovi servita la spiegazione: droneggiare sta per affogare nei droni, nel drone (ronzio), flusso onirico che caratterizza l’intera opera del compositore californiano. La Type records, attenta etichetta inglese, che produce artisti del calibro di Richard Skelton, Sylvain Chauveau, Peter Broderick, Rameses III, insomma la roba più sensazionale nel solco minimalista e ambient dell’ultimo decennio, ha pubblicato questo gioiellino, introducendolo con l’epigrafe ”shoegazing ambience for noise generation”, cogliendo in pieno lo spirito del disco. Impossibile non pensare a Fennesz, a Tim Hecker, o più romanticamente, ad una versione drone-gaze dello storico Loveless dei My bloody valentine, calati in un’atmosfera ancor più rarefatta, dove vige la regola dell’implosione, del non detto. Un album da sparare a palla nelle cuffie per decodificare quell’apparente movimento rumoroso sotto il quale si dispiegano luoghi incontaminati, trame di meravigliose melodie pescate dal momento più florido dello shoegaze. Un disco da assaporare dall’inizio alla fine, senza interruzioni, fagocitarlo, e pensarlo come un’unica suite, poiché Love is a stream è proprio questo: un percorso, un ruscello che sgorga dalla lontana sorgente per scivolare, insinuandosi, come puro amore liquido, nelle vostre orecchie; resteranno ammaliate. Una chicca per eterni sognatori, per irriducibili fissascarpe.


5 commenti:

  1. Bel disco! Forse un po "ripetitivo".

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  2. Mi chiedevo la stessa cosa. Anche se dubito possano avvicinarsi all'olocausto di Shield!!! 29-06-08

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  3. Quoto Milk, ottimo disco, suoni perfettamente nella tradizione shoegaze ma pecca di ripetitività...ma quando si muove quel genio di Shields a far uscire sto fantomatico disco nuovo dei My Bloody??

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