marzo 02, 2011

Seefeel - Seefeel

La macchina prende fattezze umane. La forma si decostruisce e si ricristalizza in un nuovo ordine. Alieni incantatori e distorsioni metropolitane...
In occasione della ventennale onnipotenza della Warp records, i Seefeel rompono il silenzio durato quindici anni. Quindici anni durante i quali i britannici sono ricomparsi sotto forma di brevi episodi (i rmx di Aphex Twin e Autechre) o impegnati separatamente in altri progetti (Scala e CliffordandCalix).
La struttura di questo self-titled è meno evanescente di alcuni album precedenti e più massiccia è la presenza di casse e rullanti; pur conservando le (classiche) timbriche impalpabili che contraddistinguono la band, la sostanza sonora e molto più materica. L'ouverture è lo schianto dell'astronave-Seefeel sulla terra: O-one one è l'esplosione, Dead guitars la regola del nuovo sentire-ascoltare. Faults (contenuto anche nell'omonimo ep del 2010) è contraddistinto da un beat ben definito sulla quale s'intrecciano la candida voce di Sarah Peacock, che rievoca i bei tempi del dream-pop formato Cocteau Twin e dei primi Sigur-ros, e odori di computer made in U.K. Tracce come Gzaug e Step down sembrano confezionate dai loro connazionali Autechre: è il tema della macchina impazzita (malinconica) di Tri Repetae ++. Mentre Clifford tesse la trama, Ishihara destabilizza e Peacock prega... è il preludio alla decadente Airless: un continuo crescendo di una infinita cantilena... senz'aria, sicuramente la traccia più azzeccata dell'album. Magicamente l'incantesimo s'interrompe e l'astronave ridecolla con Sway: chitarre sfrangiate, noise e sibili alieni salutano la terra riproponendo i Seefeel come gruppo tra i più interessanti della scena ambient-alternative e la Warp come etichetta di punta della musica mondiale.

1 commento: