marzo 04, 2011

Heisenberg: Principio di indeterminazione del bene e del male.


Breaking Bad (AMC, USA), 3 stagioni trasmesse, quarta prevista in America da Luglio 2011.
Di Vince Gilligan, con Bryan Cranston, Aaron Paul, RJ Mitte.

Walter White è un personaggio perfetto e magistrale è l'interpretazione che ne dà Bryan Cranston, impresa che gli ha fruttato per tre anni consecutivi il riconoscimento di miglior attore protagonista di un serial agli Emmy Awards. Sei Oscar della televisione e almeno una trentina di altri premi sono numeri che parlano chiaro: questo drama è un capolavoro. Ideata da Vince Gilligan (si è fatto le ossa su alcune puntate dell'indimenticabile X-Files), la serie è girata ed ambientata ad Albuquerque, la più grande città del New Mexico, la prima frontiera della droga messicana negli States.
Benchè l'espressione Breaking Bad possa far pensare ad un attimo di follia isolato, ad un raptus solitario nella ripetitiva quotidianità, la trasformazione di Walter White - un onesto ed umile padre e marito, un insegnante di chimica delle superiori perfettamente allineato a tutte le leggi sociali - possiede quella perseveranza nota a tutti come diabolica. E' il male dentro di lui (un tumore polmonare inoperabile diagnosticato appena compiuti i 50 anni e nascosto alla famiglia) a far avvenire questo passaggio al lato oscuro, o piuttosto è anche esso la manifestazione del Male - quello inevitabile, quello con la maiuscola, quello che muove la Storia - che da sempre in lui albergava, che nella normalità di ogni giorno veniva repressa, e che adesso trova la forza di venir fuori?
Walter non ha niente a parte la chimica e la sua bellissima famiglia. L'amatissima moglie Skyler è di nuovo incinta, suo figlio Walter Jr è intelligente ma pur sempre portatore di handicap: problemi che lo stipendio da professore riesce appena a coprire, arrotondando ogni tanto col part-time all'autolavaggio. Curare una malattia incurabile - il suo tumore - al prezzo della sanità americana non è forse la decisione ideale: nella migliore delle ipotesi Walter sopravviverebbe, sommerso dai debiti. Per garantire dunque non un trattamento per la sua malattia, ma la stabilità economica futura della sua famiglia, Walter decide di diventare Heisenberg, un produttore di metanfetamine: soldi facili, tanti ed in breve tempo, prima di tirare le cuoia. L'ultimo atto d'amore verso la sua famiglia, una richiesta di perdono, forse, per non poter essere riuscito a garantire loro tutto quello che desiderava. Un attestato di insoddisfazione per il proprio status attuale. Necessità e/o cupidigia.
I motivi per vedere questa serie sono tantissimi, neanche lontanamente enunciabili in un breve resoconto. La storia di Walter/Heisenberg, attraverso regia, sceneggiatura, dialoghi ed interpretazioni, si arricchisce in ogni puntata di sfumature appena percettibili eppure fondamentali per garantire il livello di immedesimazione offerto. Ogni personaggio intorno a lui (e sono molti) è tridimensionale, ben caratterizzato, reale più che realistico, eccezionalmente embricato col fluire della storia, quest'ultima sempre più vicina al limite tra lecito e non lecito. Ed è proprio la labilità di questo limite il fulcro di tutto: un limite puramente arbitrario, esattamente come quello tra droga e sostanza tollerata, tra Bene e Male, reassunto nella risonante dicotomia Walter/Heisenberg, motore di una storia di scissioni e tensioni umane. Chimica, in effetti.

4 commenti:

  1. Davvero molto bella,sapevo che stavi scrivendo su breaking bad e ho guardato la serie per curiosità,mi è piaciuta molto,bella la caratterizzazione psicologica dei personaggi,bravissimo lui.A volte è solo un po' troppo lenta. Bella recensione cmq

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  2. Sulla fiducia...una recensione perfetta della mia serie TV americana visibile solo in streaming preferita seppur ignorassi l'esistenza fino a 20 minuti orsono. Grande Ale!

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  3. Ottima recensione e queste serie è una capolavoro di regia, scrittura e ficaggine!

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