gennaio 28, 2011

Godspeed You! Black Emperor

27-01-11 Live Club - Trezzo sull'Adda (Milano)

I Godspeed You! Black Emperor mancavano in Italia da ben 7 anni, e francamente l'attesa è stata spasmodica. Due sole date nella nostra penisola. Band canadese che nel pieno dello stile nazionale  si avvale di un gran numero di musicisti (al pari dei loro connazionali  Arcade Fire). E per questo nuovo tour (la band si era presa una lunga pausa di riflessione causata, a loro dire, dalla guerra in Iraq)  torna ad avvalersi dei servigi di Mike Moya per portare a 3 il numero di chitarristi, di cui uno adibito all'imbastire una trama di soli feedback. Il resto è completato da due batterie, due bassi, violoncello, violino. Ma queste vacue descrizioni non servono a molto, bisogna essere là per poterli apprezzare attraverso ognuno dei cinque sensi.
I loro brani sono delle cavalcate lunghissime, dei lungometraggi musicali in cui sono riconoscibili diversi topoi cari alla band. Uno tra tutti il "crescendo" che sfocia in un esplosione di pura estasi, molto vicina all'ontologia dell'orgasmo maschile. Questi piccoli racconti cominciano in modo armonioso, con accordi edulcorati che ti cullano come se fossi supino e accarezzato dalle onde del mare vieni portato in uno stato di semi incoscienza. Ma quasi impercettibilmente le atmosfere si fanno più tetre, e le onde che prima ti cullavano si increspano sino a rendere burrascoso il mare dei suoni che si mescolano cossicchè, adesso, vieni colto dal tumulto e ti ritrovi sbattuto sulle coste frastagliate. E dopo ogni brano (dalla durata media di 15-20 minuti) lasciano circa un minuto per riprenderti dallo shock, ogni volta nuovo ma uguale al precedente. E allora torni a sentire il suono di violino e violoncello (mutuati da massicci interventi di delay) che sembrano i lamenti di capodogli e balene dilaniati da torture estreme. Ma non è così, le melodie preparatorie sono solo i preliminari di un grande amplesso e così capisci che quei lamenti non sono dovuti al dolore, ma sono vocalizzi di piacere e il crescendo esplode in un livido coito. I pezzi vengono dapprima compressi e poi liquefatti di modo tale che il suono delle batterie te lo senti piovere addosso. Due ore di concerto per mostrare a pieno cosa possa essere il post-rock, in cui strumenti tipici del rock vengono utilizzati per fornire un nuovo approccio compositivo distante dagli stilemi tipici dell'intro-strofa-ritornello-strofa-ritornello-outro. Una performance affinata e raffinata in cui i GY!BE comunicano la loro maestria nel padroneggiare melodia, armonia ma anche riverberi, ritmo, feedback e grazie a cambi innovativi passano dal rock al progressive, dall'avanguardia, al punk, alla classica. Percuotono, pizzicano, stridono ed accarezzano il suono. E all'interno di questa caotica orgia sonora nulla è lasciato al caso, neanche le proiezioni. Per questo l'ultimo plauso va al visual che ha costruito, durante il concerto, delle proiezioni (utilizzando perlopiù pellicole) che hanno abbracciato sinuosamente le trame sonore.

http://www.myspace.com/gybeconstellation

13 commenti:

  1. Gran gruppo, peccato dover aspettare chissà quanti altri anni per rivederseli, toccherà fare una capatina da qualche parte.

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  2. ...vederseli più che altro...

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. recensione molto evocativa,si viaggiava molto a quanto pare..consigli per loro album?

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  5. Hmmm direi che una cosa buona e giusta sarebbe ascoltare l'intera discografia! Ma "Lift Yr. Skinny Fists Like Antenna" e "Slow Riot For New Zero Kanada" sono dei must.

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  6. Si correggo "Lift Yr. Skinny Fists Like Antennas To Haven".

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  7. scoperti per caso durante la prima edizione del murgia film festival( credo 2006): c'era un cortometraggio, forse mediometraggio, di un certo signor triglia, un collage perfetto di scene di innumerevoli film legate perfettamente alla/con musica dei GY!BE.

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  8. Checco credo conservi tutto il materiale passato per il Murgia Film Festival,possiamo chiederglielo

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  9. Questo è un video meraviglioso fatto da un utente di uno spezzone di Motherfucker=Redeemer dei GY!BE..
    http://www.youtube.com/watch?v=5wZqM49LioM
    Milk, non so se cogli la citazione...ti dico solo Billy..

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  10. Cazzo ma è Mattatoio n.5! Sai che un gruppo italiano, tali White Niggers, aveva usato per un loro pezzo quel passo del libro? Bellissimo cmq.

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  11. http://www.giacomotriglia.com/main_ita/index.html#ZETTELKASTCHENcinema%202?id=1 questo è il corto del murgia con i gy!be.

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  12. ...quando in campagna lasciavo diffondere nella vallata tutto Yanqui U.X.O. qualcuno mi chiedeva di mettere musica più umana...
    ma io ormai ero già sull'albero di ciliege...
    quello del paradiso però...

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